anaconda

ANACONDA: due spire per stritolare il pile-up. Entra anche tu da predatore nel mondo del DX: costruisci anacONDA!

Si tratta di una antenna magnetica LOOP per 40 … e non solo. Ecco alcune dritte per replicarla.

Il CONDENSATORE VARIABILE è Surplus a Farfalla, da 15 / 53 pF.

Il CONDENSATORE FISSO è autocostruito, di tipo piano, monostrato, formato da 2 lamine di rame di 29 cm2, dielettrico
mica chiara di spessore 3 mm.con contenitore formato da due lastrine di plexilglass fermate da 5 bulloncini di nylon,
con  Capacità  53 pF. Capacità totale di condensatore variabile più condensatore fisso 106 pF.

Il LOOP vero e proprio è circolare, 2 spire di cm. 75 di diametro (lunghezza totale del conduttore cm 470) distanziate 
5 cm tra loro da 5 supporti in plexilglass.Il conduttore è un tubo multistrato (nylon, lega di alluminio , teflon) da
idraulica diametro 20 mm.

La capacità distribuita del loop è 25 pF calcolata empiricamente sommando il risultato del calcolo della capacità del
cerchio monospira che è 12,6 pF. Si ha quindi la possibilità di utilizzare un range di capacità da 25 a 131 pF.

Le CAPACITA’  NECESSARIE per accordare alle tre bande collaudate:

14 MHz   –   31,4  pF.

10.1 MHz   –   61,6  pF.

7.1  MHz   –   122 pF.

La POSIZIONE DELLE CAPACITA’ è centrale, in basso. L’ALIMENTAZIONE DEL LOOP è di tipo induttivo, tramite 1 spira di cm 23 di diametro collocata in alto in opposizione al CV.

Funziona comunque bene anche in posizione decentrata rispetto al CV. Con il solo condensatore variabile il loop può essere accordato in 20 e 30 metri. Con l’aggiunta del condensatore fisso montato in parallelo al CV l’antenna può essere accordata in 40 metri.

La sintonia del CV viene effettuata tramite un motorino in CC a 12 V con riduttore di giri,  telecomandato tramite un control box formato da un alimentatore in CC da 1A e da un circuito regolatore della corrente. La potenza ammessa è 100 W in 20 e 30 metri e 60 W in 40 metri, principalmente limitata dalle caratteristiche del condensatore variabile.

Il nome l’ha trovato quella birba di Alessandro IZ5AGZ che ha associato per similitudine le spire dell’antenna con quelle del famoso serpente americano, ma se quello è capace di stritolare anche un uomo, questa non è certo adatta a scompigliare i pile up.

L’idea non è assolutamente originale. Navigando in Internet non è difficile trovare antenne simili e qualcuno anche le commercializza. Chi scrive è sempre stato un appassionato di loop e questa l’aveva incuriosito tanto da volerci provare, combinando quello che aveva visto con le esperienze fatte con altre loop magnetiche e quindi tre anni fa prese forma l’antenna.

L’uso di quest’antenna nelle più diverse situazioni ambientali (tetto,locale di stazione sottotetto, abitazione al secondo piano, giardino, campeggio) ha permesso il confronto con le loop monospira e con le filari (dipoli, Windom, long wire).

Prima di tutto occorre ricordare quali siano le caratteristiche che connotano l’efficienza delle antenne filari e delle loop per poter avere una base di confronto. E’ noto che le antenne filari, dipoli, Windom, Zeppelin, che sono configurate a lambda mezza alla loro risonanza, per ottenerne la migliore efficienza debbono essere poste ad una altezza del suolodi mezza onda ed altrettanto dagli ostacoli circostanti, circostanza questa difficilmente realizzabile per la maggior parte degli OM e le stesse perdono di efficienza mano a mano che si avvicinano al suolo, soprattutto per l’assorbimento della radio frequenza da parte del suolo e perl’influenza degli ostacoli e del suolo sui lobi di radiazione.

La loop magnetica monospira, pur avendo un’efficienza leggermente inferiore alle antenne filari, risente in modo molto limitato della variazione di altezza dal suolo e della distanza dagli ostacoli, ciò potrebbe far pensare che l’adozione di una loop magnetica invece che un dipolo o una Windom potrebbe essere vantaggioso. Questo è vero fino ad un certo punto per le caratteristiche di cui sopra e per l’eliminazione dei disturbi di origine elettrica, che rendono l’antenna più silenziosa, ma esiste lo svantaggio dato dalla ridotta banda passante e dalla necessità di rifare la sintonia dell’antenna al variare della frequenza che la rende poco pratica nell’uso specialmente in condizioni di traffico intenso e quando occorre fare velocemente QSY.

Altra condizione da ricordare nelle caratteristiche della loop magnetica è che la stessa sarà tanto più efficiente quanto maggiore sarà la sua area di cattura, cioè lo spazio racchiuso nella spira e quindi è semplice capire che la loop mono-spira avrà una maggiore efficienza in confronto alla loop con due o più spire, anche se la lunghezza del conduttore è identica.

Però, però, nell’uso pratico e nei confronti fatti ho potuto constatare che la differenza a parità di lungheza del conduttore efettivamente esiste, ma non è poi così grande e come tutte le loop magnetiche quella a due spire può dare risultati soddisfacenti nelle più diverse condizioni di installazione e quella mostrata più sopra oltretutto ha una dimensione tale da poter essere agevolmente trasportata (entra sul sedile posteriore della Panda!).

La conclusione è che le antenne, di qualunque forma e caratteristica, rappresentano sempre una serie di compromessi più o meno vantaggiosi e sta ad ogni singolo OM adottare l’antenna adatta alle proprie esigenze e necessità.

I migliori 73, buon divertimento e good DX da Renzo I5NZR